DOPO I DATI DEL MIM SU NOMINE IN RUOLO E CATTEDRE DISPONIBILI
D’Aprile: gli alunni non possono avere insegnanti a tempo
Sui numeri avevamo ragione: ora vanno messe a punto misure per superare queste percentuali di precarietà
Nero su bianco, il MIM ha pubblicato i dati delle nomine in ruolo.
L’anno scolastico parte con 40 mila nuovi insegnanti di ruolo ma con un numero di posti lasciati alle supplenze che cresce ancora.
Quello che si registra ogni anno – denuncia la Uil Scuola Rua – è un abbassamento della possibilità complessiva di entrare in ruolo per i docenti. Negli ultimi tre anni (tempo che l’Unione europea considera come target massimo per la conversione di contratti precari reiterati in contratti strutturati) il numero delle immissioni in ruolo autorizzate dal Mef che ne dà copertura finanziaria (1), quelle concretamente richieste dall’Istruzione (2), e quelle effettuate (3) è in costante diminuzione. Ad ogni passaggio si perdono posti. (TABELLA)
Così se nel 2021 dopo le immissioni in ruolo – autorizzate (112.473) e effettuate concretamente (57.283) restavano 55 mila posti disponibili, quest’anno su 50.807 posti autorizzati (1) ne sono stati assegnati 40.462 (2) lasciandone scoperti altrettanti (40.561). Una proporzione che continua a marcare a metà la percentuale di posti disponibili ed assunzioni effettuate (50,06%).
Più pesante ancora è la situazione sui posti di sostegno. Sebbene il ministro nei giorni scorsi abbia ribadito la possibilità, di cui attendiamo di conoscere la praticabilità concreta – afferma il segretario generale Giuseppe D’Aprile – di mantenere sullo stesso posto gli insegnanti di sostegno supplenti, soluzione ancora tutta da valutare, la precarietà di questi docenti oggi sfiora l’emergenza.
Secondo i dati del MIM l’anno scolastico in corso avrà 135.138 insegnanti supplenti (40.561 annuali e 94.577 fino al termine delle lezioni). Saranno 14.142 le supplenze “cuscinetto”, per adeguare l’organico alla situazione di fatto secondo le serie storiche (praticamente ineludibili) e 70.435 i posti di sostegno in deroga da coprire con supplenze fino al termine della attività didattiche (30 giugno).
A questi dati le proiezioni ministeriali aggiungono 30 mila supplenti per effetto dell’aumento dei posti in deroga di sostegno in corso di anno scolastico. A dicembre – osserva D’Aprile – avremo oltre 100 mila insegnanti supplenti su sostegno.
La stima di 200 mila precari che avevamo fatto – ribadisce D’Aprile, oggi in Umbria per l’assemblea regionale dei quadri e delle RSU – è dunque corretta e pone un problema urgente: va aperto il numero dei corsi universitari abilitanti sul sostegno, va autorizzato il contingente delle immissioni in ruolo pari al fabbisogno e superata definitivamente la prassi di utilizzare a tempo questi insegnanti.
Formazione, professionalità, continuità didattica sono parte di quella qualità che vorremmo dare alla scuola.
Partendo proprio da chi la scuola la fa, ogni giorno.